‘Farmacie di servizi’: no all’erogazione di prestazioni in ambienti esterni

È illegittima la previsione dell’assessorato alla salute della Regione Sicilia secondo cui le farmacie possono erogare prestazioni sanitarie a carico del ‘Servizio sanitario’ nell’ambito di locali siti in ambienti esterni e totalmente separati da quelli ove risulta ubicata la sede farmaceutica.
Questa la netta presa di posizione dei giudici (sentenza numero 881 del 22 aprile 2025 del Tar Sicilia), i quali aggiungono, per maggiore chiarezza, che le prestazioni erogate dalle cosiddette ‘farmacie dei servizi’, quale segmento di diretta articolazione del ‘Servizio sanitario nazionale’, non sono comunque assimilabili a quelle rese dagli operatori sanitari autorizzati ed accreditati, in quanto le farmacie rendono servizi a forte valenza socio-sanitaria, mentre le strutture ambulatoriali sono abilitate all’esercizio di attività sanitarie.
Alla luce, poi, del quadro normativo in materia di ‘farmacia dei servizi’, secondo i giudici soltanto le prestazioni relative ai vaccini anti Sars-cov2 ed antinfluenzali ed ai tamponi possono essere erogate dal farmacista in aree, locali o strutture anche esterne.
Di conseguenza, con riferimento ad altri servizi, l’espressione “spazi dedicati e separati dagli altri ambienti”, fissata a livello normativo, non può che essere riferita a locali interni alla farmacia.
Invece, la possibilità di utilizzare spazi esterni alla farmacia per la quasi totalità delle prestazioni, eccezion fatta, come detto per vaccini e tamponi, non trova alcun riscontro normativo e deve ritenersi priva di copertura legislativa e pertanto insuscettibile di essere introdotta con un atto amministrativo.