Concordato preventivo biennale: i chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate

Ufficiale il ‘vademecum’ dell’Agenzia delle Entrate. Esso contiene le indicazioni più importanti in merito all’istituto introdotto per favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi

Concordato preventivo biennale: i chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate

Ufficiale il ‘vademecum’ dell’Agenzia delle Entrate in materia di concordato preventivo biennale per i contribuenti che hanno aderito al ‘regime forfettario’ e per quelli sottoposti agli indici sintetici di affidabilità fiscale. Il ‘vademecum’ è contenuto nella circolare numero 18/E (del 17 settembre 2024), finalmente disponibile e contenente le indicazioni più importanti in merito all’istituto introdotto (col decreto legislativo numero 13 del 2024) per favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi. Col documento ufficiale emesso dall’Agenzia delle Entrate vengono tracciate le linee generali e spiegate le regole specifiche per i forfetari e per i contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità. Partendo dalla platea dei soggetti coinvolti, passando poi per benefici, condizioni, modalità e tempi per aderire, fino alle cause di cessazione e di decadenza, il documento fissa il perimetro di applicazione del nuovo istituto del concordato preventivo biennale. Innanzitutto, possono accedere al concordato preventivo i contribuenti di minori dimensioni titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo. Tra le condizioni per l’adesione: non avere debiti per tributi amministrati dall’Agenzia o debiti contributivi o aver estinto, prima della scadenza del termine per aderire al concordato, quelli di importo pari o superiore a 5mila euro. Inoltre, il concordato è precluso a coloro che nei tre anni precedenti a quello di applicazione non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, pur essendo tenuti a farlo. Riflettori puntati anche sui benefici connessi al concordato. Nello specifico, l’adesione alla proposta consente di pianificare la propria tassazione per un anno in via sperimentale (2024) per i forfetari e per due anni (2024 e 2025) per i contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità. Inoltre, nei confronti di tutti i soggetti che aderiscono non potranno essere effettuati gli accertamenti previsti a fronte di redditi determinati in base alle scritture contabili, salvo che, in esito ad attività istruttorie dell’amministrazione finanziaria, non si verifichi una causa di decadenza dal concordato stesso. Ulteriori benefici riguardano i contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità: essi avranno diritto alle premialità specifiche del regime. L’adesione, invece, non ha alcun effetto ai fini IVA. I contribuenti forfetari possono compilare il quadro ‘LM’ del modello direttamente tramite il servizio ‘RedditiOnline’, oppure tramite l’applicativo della dichiarazione precompilata, per definire il proprio reddito 2024 e valutare se aderire all’istituto. I contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità, invece, hanno a disposizione sul sito dell’Agenzia il software (‘Il tuo ISA 2024 CPB’) per calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità e accedere alla proposta di concordato preventivo biennale. In entrambi i casi, la deadline per l’adesione per questo primo anno di applicazione è fissata al 31 ottobre 2024. Dall’Agenzia precisano poi che il contribuente che ha già presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2023, ma senza accettare la proposta di concordato, è ancora in tempo per formalizzare l’adesione all’istituto, presentando una dichiarazione correttiva nei termini entro il 31 ottobre.

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